La Regione Puglia si sta distinguendo come un modello di riferimento nel panorama nazionale per la gestione della transizione digitale, grazie a un approccio innovativo e strutturato che ha permesso di razionalizzare processi, coinvolgere stakeholder e avviare progetti strategici di ampio respiro. A guidare questo percorso è Cosimo Elefante, Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) e Direttore del Dipartimento per la Transizione Digitale della Regione Puglia, che ha condiviso con la redazione di InnovazionePA i dettagli di un’esperienza iniziata poco più di tre anni fa e destinata a lasciare un’impronta significativa nel settore pubblico.
Quando Elefante è arrivato in Regione Puglia, a meta del 2021, si è trovato di fronte a una sfida complessa: l’ufficio RTD, previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) come struttura alle dirette dipendenze dell’organo politico di vertice, era invece incardinato in una struttura dipartimentale. Grazie alla collaborazione con una struttura politica regionale avveduta e con il pieno commitment del Presidente Emiliano, è stato possibile istituire un ufficio RTD autonomo, collocato direttamente sotto il capo di gabinetto. Tuttavia, la mancanza di personale ha rappresentato un ostacolo iniziale significativo. Elefante, infatti, si è trovato a gestire da solo l’ufficio, spingendolo a ideare un modello organizzativo innovativo per far fronte alle esigenze di un ente complesso come la Regione Puglia.
Il primo passo è stato la creazione di un ufficio virtuale e distribuito, definito come “RTD diffuso”. In una regione che conta dodici dipartimenti – ciascuno dedicato a un ambito specifico, come welfare, sanità, sviluppo economico, mobilità, ambiente e agricoltura – Elefante ha individuato, con il supporto dei direttori di dipartimento, un gruppo di referenti interni. “Ho coinvolto diverse persone competenti all’interno di diversi dipartimenti, creando un anello di congiunzione tra l’ufficio RTD e le strutture operative”, ha spiegato Elefante. Questo modello ha permesso di costruire una rete di circa 40 collaboratori, distribuiti su tutta la struttura regionale, che sono stati formati attraverso percorsi ad hoc, organizzati in collaborazione con Formez e AgID, per supportare la transizione digitale nei rispettivi ambiti di competenza.
Parallelamente, è stato creato l’ufficio RTD “fisico”, con l’inserimento di tre figure specializzate, ognuna dedicata a un ambito verticale: informatica giuridica, processi e sistemistica. “Grazie a questo team coeso e motivato è stato possibile organizzare le attività del’Ufficio RTD e ora del Dipartimento, portando avanti un lavoro che ha avuto un impatto significativo sull’intera regione”, ha sottolineato Elefante. Questo modello organizzativo, grazie alla sua efficacia, è stato preso come esempio da AgID e proposto come best practice per altre pubbliche amministrazioni nel contesto del laboratorio nazionale per la gestione e il coordinamento degli uffici RTD. Oggi, inoltre, questo modello è uno degli strumenti previsti dal Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2025 di AgID (agg.to 2025).
Un elemento centrale del percorso di transizione digitale della Regione Puglia è stato l’avvio del primo Piano triennale di Riorganizzazione Digitale 2022-2024, un’iniziativa volta a razionalizzare e armonizzare i processi digitali precedentemente gestiti in modo autonomo dai singoli dipartimenti. Prima dell’adozione del nuovo modello, infatti, ogni dipartimento operava in maniera indipendente, creando sistemi e soluzioni frammentate, come sistemi di gestione bandi, aree grafiche e altre piattaforme. “Mi sono trovato di fronte a dieci sistemi per la gestione dei bandi, dieci per l’area geografica e così via. Era necessario un intervento di razionalizzazione”, ha raccontato Elefante.
Il piano triennale, elaborato con l’indirizzo della Giunta regionale, ha previsto 26 interventi specifici, definiti attraverso un processo partecipativo interno che ha coinvolto i 40 referenti dei dipartimenti. “Abbiamo scritto il piano in maniera collaborativa, raccogliendo idee e proposte attraverso un processo partecipativo, per poi razionalizzarle e trasformarle in un documento operativo”, ha spiegato Elefante. Ogni intervento è stato associato a stakeholder specifici, individuando responsabilità e gruppi di lavoro incaricati di coordinare le attività. Questo approccio ha permesso di superare la frammentazione preesistente, creando un ecosistema digitale integrato e condiviso.
Un altro pilastro della strategia pugliese è stato il coinvolgimento delle agenzie regionali, delle in house e degli enti sanitari nel processo di transizione digitale. La Regione Puglia conta otto agenzie regionali, oltre alle due in house, ciascuna delle quali opera come supporto operativo al dipartimento di competenza, secondo il modello organizzativo MAIA (Modello Ambidestro per l’Innovazione della macchina Amministrativa regionale). Ad esempio, l’agenzia ARTI (Agenzia Regionale per la Tecnologia, il Trasferimento tecnologico e l’Innovazione) supporta il Dipartimento Sviluppo Economico, mentre l’agenzia AReSS (Agenzia regionale per la Salute e il Sociale) è dedicata al Dipartimento Sanità. Ogni agenzia dispone di un proprio RTD, e Elefante ha lavorato per costruire una rete strutturata di collaborazione. “Abbiamo stipulato accordi one-to-one con le singole agenzie, ai sensi dell’articolo 15 della legge 241/90, e ci incontriamo mensilmente per definire una strategia comune e affrontare insieme le sfide della digitalizzazione”, ha precisato Elefante.
Un analogo percorso è stato avviato con i dieci enti sanitari regionali, tra cui aziende sanitarie, policlinici e altri organismi. Anche in questo caso, è stata creata una rete di RTD che si riunisce mensilmente per sviluppare servizi, progetti e attività comuni, con particolare attenzione agli adeguamenti richiesti dal Regolamento per la Sanità Digitale (RIS 2) per migliorare la gestione digitale dei servizi sanitari regionali.
A livello territoriale, la Regione Puglia si è distinta come pioniera nella creazione di una comunità digitale, denominata Rete Digitale Puglia, resa possibile grazie alla piattaforma “Rete Digitale” messa a disposizione da AgID. “Siamo stati la prima regione a creare una community territoriale che coinvolge tutti gli RTD delle pubbliche amministrazioni pugliesi”, ha evidenziato Elefante. Questa rete, pur con un coordinamento più leggero rispetto a quello interno alla Regione, è coinvolta in incontri periodici e soprattutto l’incontro annuale, il cui secondo appuntamento è previsto per il 1° luglio di quest’anno, dopo il successo dell’edizione inaugurale del 2 luglio scorso.
Tra i progetti strategici più rilevanti del Piano triennale spicca il DSS-CRM unico regionale, una piattaforma innovativa progettata per raccogliere e integrare i dataset di circa cento sistemi informativi regionali. L’obiettivo è creare un sistema di supporto alle decisioni (DSS) che consenta di mettere in relazione dati provenienti da ambiti diversi, come sviluppo economico, occupazione e finanziamenti. “Questa piattaforma permette, ad esempio, di analizzare quanti finanziamenti sono stati erogati al settore tessile in provincia di Lecce, confrontandoli con l’incremento dell’occupazione o la nascita di nuove aziende”, ha illustrato Elefante. Il sistema offre report statici predefiniti, ma consente anche agli utenti di creare report personalizzati, sfruttando un’interfaccia intuitiva.
Un altro aspetto innovativo del progetto è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per analizzare i dati, anonimizzarli e pubblicarli come open data sulla piattaforma regionale dati.puglia.it, collegata al portale nazionale dati.gov.it. “Sul fronte open data siamo molto attivi: nel 2024 abbiamo chiuso l’anno con la pubblicazione di 77 nuovi dataset, un risultato raggiunto anche grazie all’inserimento della pubblicazione di almeno un dataset tra gli obiettivi operativi di tutti i dirigenti regionali”, ha aggiunto Elefante.
Sul versante del CRM (Customer Relationship Management), il progetto prevede la creazione di una “scrivania unica” per gli stakeholder, come cittadini e imprese. Questa interfaccia consente, ad esempio, a un’impresa del settore tessile, di piccole dimensioni, visualizzare i bandi aperti a cui può partecipare, monitorare le pratiche in corso e accedere a tutte le informazioni rilevanti. “Abbiamo presentato un prototipo di questa scrivania alla Fiera del Levante lo scorso settembre e contiamo di completare il progetto entro il 2025”, ha dichiarato Elefante.
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dall’implementazione di un’anagrafica unica, sia interna che esterna. Per i dipendenti regionali, il sistema è già operativo: ogni dipendente accede ai propri sistemi attraverso un unico punto di accesso e una scrivania personalizzata. Per gli stakeholder esterni, come cittadini e imprese, il progetto è in fase di sviluppo, con un primo prototipo atteso entro l’estate. “Il vantaggio è evidente: un’azienda si registra una sola volta, inserisce i suoi dati e li ritrova automaticamente in tutti i sistemi regionali, semplificando l’accesso ai servizi e la partecipazione ai bandi”, ha spiegato Elefante.
Parallelamente, la Regione Puglia sta lavorando alla creazione di un unico ecosistema per la gestione di bandi, avvisi e procedimenti, superando la frammentazione dei sistemi preesistenti. “L’obiettivo è costruire un’infrastruttura digitale integrata, in linea con la strategia complessiva di razionalizzazione e semplificazione”, ha concluso Elefante.
Il percorso intrapreso dalla Regione Puglia dimostra come un approccio innovativo, collaborativo e strutturato possa trasformare le sfide della transizione digitale in opportunità di crescita e miglioramento. Grazie a un modello organizzativo all’avanguardia, a una rete di collaborazioni estesa e a progetti strategici ambiziosi, la Regione si candida a essere un punto di riferimento per altre pubbliche amministrazioni italiane. L’esperienza pugliese, infatti, non si limita a rispondere alle esigenze interne, ma si propone come un laboratorio di innovazione, capace di generare soluzioni replicabili su scala nazionale.
Un elemento distintivo di questo percorso è la capacità di coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema regionale, dai dipartimenti alle agenzie, dagli enti sanitari alle pubbliche amministrazioni locali, creando una rete di competenze e responsabilità condivise. “La digitalizzazione non può essere un processo calato dall’alto, ma deve nascere da un lavoro di squadra che valorizzi le specificità di ogni ambito”, ha sottolineato Elefante. Questo approccio partecipativo è stato fondamentale per superare resistenze e costruire un consenso ampio attorno agli obiettivi del piano triennale.
Guardando al futuro, la Regione Puglia intende consolidare i risultati raggiunti e ampliare ulteriormente l’impatto delle iniziative avviate. Tra le priorità c’è il completamento del DSS-CRM unico regionale, che rappresenta un tassello fondamentale per migliorare l’efficienza interna e la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese. “Entro il 2025 contiamo di chiudere questa progettualità, rendendo la piattaforma pienamente operativa e accessibile a tutti gli stakeholder”, ha anticipato Elefante. Parallelamente, l’anagrafica unica per gli stakeholder esterni, il cui prototipo sarà disponibile entro l’estate, promette di rivoluzionare l’interazione con il sistema regionale, riducendo la burocrazia e semplificando l’accesso ai servizi.
Un altro obiettivo strategico è il rafforzamento della rete degli RTD, sia a livello regionale che territoriale. La community Rete Digitale Puglia, che già rappresenta un unicum nel panorama nazionale, sarà ulteriormente valorizzata attraverso incontri periodici e iniziative di formazione, con l’obiettivo di creare una cultura digitale diffusa e condivisa. “Il nostro modello di rete non è solo un sistema di coordinamento, ma anche un laboratorio di idee, dove ogni RTD può portare il proprio contributo e confrontarsi con gli altri”, ha evidenziato Elefante.
Sul fronte degli open data, infine, la Regione Puglia intende continuare a investire in modo significativo, con l’obiettivo di incrementare il numero di dataset pubblicati e migliorare la qualità e l’usabilità dei dati. “Gli open data non sono solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per creare valore, sia per i cittadini che per le imprese, favorendo la trasparenza e l’innovazione”, ha affermato Elefante. L’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale per l’analisi e l’anonimizzazione dei dati rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione, posizionando la Regione come un attore di primo piano nel panorama nazionale.
Il modello organizzativo e progettuale sviluppato dalla Regione Puglia ha già attirato l’attenzione di AgID, che lo ha indicato come best practice nel contesto del laboratorio nazionale per la gestione degli uffici RTD e nel proprio Piano triennale ICT. Questo riconoscimento sottolinea la capacità della Regione di coniugare visione strategica e pragmatismo operativo, superando le difficoltà iniziali – come la carenza di personale – attraverso soluzioni innovative e sostenibili. “Partire da zero è stata una sfida enorme, ma anche un’occasione per ripensare il modo in cui la transizione digitale può essere gestita in un ente complesso come una Regione”, ha riflettuto Elefante.
L’esperienza pugliese dimostra che la transizione digitale non è solo una questione di tecnologia, ma anche di cultura, organizzazione e collaborazione. La creazione di un ufficio RTD diffuso, la definizione di un piano triennale collaborativo, l’integrazione di sistemi e dati attraverso piattaforme innovative e il coinvolgimento di una rete estesa di attori sono tutti elementi che possono essere adattati e replicati in altri contesti. “Il nostro obiettivo non è solo migliorare i servizi della Regione Puglia, ma anche offrire un modello che possa ispirare altre amministrazioni pubbliche, dimostrando che la digitalizzazione è possibile anche in contesti complessi e frammentati”, ha concluso Elefante.
Il percorso di transizione digitale della Regione Puglia rappresenta un esempio virtuoso di come un approccio strategico e inclusivo possa portare a risultati concreti e duraturi. Attraverso un modello organizzativo innovativo, una rete di collaborazioni estesa e progetti strategici ambiziosi, la Regione sta costruendo un ecosistema digitale integrato, capace di rispondere alle esigenze di cittadini, imprese e amministrazioni. Sebbene il cammino sia ancora lungo, i risultati raggiunti finora – dal DSS-CRM unico regionale all’RTD-diffuso e alle Reti tra RTD, dalla pubblicazione di open data all’anagrafica unica – testimoniano il potenziale di un approccio che mette al centro la collaborazione, l’innovazione e la semplificazione.
Con il consolidamento delle iniziative in corso e l’espansione delle reti di collaborazione, la Regione Puglia si candida a essere non solo un laboratorio di innovazione, ma anche un punto di riferimento per il futuro della pubblica amministrazione digitale in Italia. Come ha sottolineato Elefante, “la transizione digitale è un viaggio collettivo, e il nostro compito è fare in modo che nessuno resti indietro, costruendo un sistema più semplice, trasparente ed efficiente per tutti”.
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