Il settore delle auto connesse e della smart mobility è in continua crescita. Il 44% degli italiani possiede un’auto connessa, il 92% utilizza le funzionalità smart e oltre la metà guiderebbe un’auto a guida autonoma. Sono solo alcuni estrapolati dalla ricerca dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano. Una voglia di innovazione che si scontra però con i pochi cittadini (10%) che si stanno già adeguando allo stop delle auto a benzina e diesel nel 2035.
Bene anche la smart mobility con il 65% dei Comuni italiani che ha avviato progetti in questo ambito nell’ultimo triennio. Ma anche qui c’è rovescio della medaglia costituito dalle poche amministrazioni (29%) che sfruttano i dati raccolti. In crescita anche le sperimentazioni di smart road: sono 21 le iniziative avviate in Italia, supportate dall’espansione delle reti V2X (vehicle-to-everything), dall’avanzamento delle tecnologie di guida autonoma e da iniziative strategiche a livello nazionale.
Pur rappresentando l’inevitabile futuro della mobilità, i veicoli elettrici fanno fatica a decollare: sono, infatti, poco più di 1,5 milioni quelli venduti in Italia nel 2024. Un dato condizionato anche da una rete di punti di ricarica non capillare e dai prezzi, tenuti alti nonostante i costi di realizzazione dei veicoli elettrici siano inferiori rispetto a quelli a motore endotermico.
La situazione del mondo dell’elettrico è legata a doppio filo anche alla normativa europea sullo stop alle auto diesel e benzina entro il 2035: infatti, secondo la ricerca del Politecnico, solo il 10% dei consumatori si adeguerà fin da subito, mentre il 34% preferisce attendere che le vetture elettriche diventino più convenienti e affidabili prima di prenderle in considerazione, mentre poco meno della metà (48%) utilizzerà il più possibile la vettura attuale o ne comprerà una nuova, sempre con motore a combustione, poco prima della scadenza.
Eppure, l’innovazione non dispiace agli italiani: il 44% del campione considerato nella ricerca del Politecnico, infatti, possiede già un’auto connessa con almeno una funzionalità smart. E oltre metà (55%) utilizzerebbe un’auto a guida autonoma nei prossimi anni. Ma c’è anche il 57% che sarebbe disposto a rinunciare del tutto a una propria vettura se i mezzi pubblici passassero più frequentemente: una fetta di popolazione consistente, dunque, la cui volontà andrebbe incoraggiata dalle amministrazioni pubbliche con provvedimenti volti ad abbattere i costi dei mezzi pubblici aumentandone al contempo l’efficienza.
Un’evoluzione del mercato che si riflette anche nelle flotte aziendali: il 43% delle imprese, infatti, mette a disposizione dei dipendenti veicoli elettrici o ibridi, il 30% dispone di una flotta connessa e solo il 7% delle grandi aziende ha integrato soluzioni di Intelligenza Artificiale per gestire il parco auto, con un ulteriore 22% che si dichiara interessato a esplorare questa possibilità in futuro.
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