Secondo l’Istat, i primi dati e i primi risultati registrati mostrano un avanzamento in tema di digitalizzazione della PA.
Le analisi Istat sulla digitalizzazione della PA
Chelli ha ricordato che “la digitalizzazione è un processo molto ampio, e l’Istat lo vive digitalizzando i propri dati, come tutta la pubblica amministrazione. In più l’Istat è chiamata a monitorare questo processo in tutta la Pa”.
Studiare e monitorare un processo lungo e complesso come la digitalizzazione della PA significa anche e soprattutto “poter analizzare i dati, che mano mano diventano di tutti i tipi non solo numerici ma anche qualitativi”.
In tal senso l’Istat ha avviato un progetto, in collaborazione con il dipartimento di Funzione pubblica. Un’iniziativa che ci permette di “studiare i Piao, i Piani integrati di attività e organizzazione di moltissimi enti della pubblica amministrazione” spiega Chelli. “Si tratta di documenti digitali complessi che possono essere trasformati in variabili, che passano quindi da essere semplici documenti a diventare informazioni e conoscenza. Questo progetto permette di capire come la digitalizzazione stessa sia una spinta formidabile verso lo studio e l’analisi”.
Chelli ha poi ricordato il recente cambiamento che ha riguardato il censimento delle istituzioni pubbliche, la cui prima edizione risale al 1982, passato da essere “decennale a triennale”. In tema di digitalizzazione “le prime evidenze non sono scoraggianti”, ha detto. Nel prossimo censimento, programmato per il 2027 verranno analizzati anche i primi risultati delle applicazioni di intelligenza artificiale nella PA. Su questo fronte già “ci sono alcune istituzioni che sono molto avanti, ad esempio nelle risposte nei call center” ha concluso Chelli.
