Nel mondo dei data center l’Italia può giocare un ruolo di primo piano, diventando la quinta potenza europea (7,6% del mercato continentale) e la dodicesima al mondo. È uno dei dati emersi da uno studio del think tank Teha Group (società di The European House – Ambrosetti). Il principale vantaggio del nostro Paese risiede nella possibilità di sfruttare un modello energetico unico, basato su un mix di fonti energetiche diverse. Una condizione favorevole che potrà abilitare 23 miliardi di euro di investimenti in costruzione, approvvigionamento e riempimento di server IT per nuove infrastrutture entro il 2030, triplicando inoltre i posti di lavoro nel settore.
Per diventare un punto di riferimento l’Italia dovrà però affrontare alcune sfide, legate soprattutto agli investimenti nel capitale umano, alle infrastrutture e al costo dell’energia. Entro il 2028 il volume dei dati passerà da 149 a oltre 394 zettabyte (un zettabyte equivale a 1.000 miliardi di gigabyte) e il consumo energetico dei data center è destinato a crescere di 6 TWh. C’è la necessità, dunque, di migliorare la connettività, semplificare i processi autorizzativi e ridurre i costi energetici, oltre ad attrarre e formare capitale umano qualificato.
Direttamente correlata a questa criticità c’è anche la questione infrastrutturale. Infatti, tra il 2020 e il 2028, a fronte degli aumenti dei consumi energetici dei data center, la produzione da fonti rinnovabili aumenterà di 42 TWh, ma la mancanza di infrastrutture adeguate rischia di vanificare questo potenziale. Servono, dunque, soluzioni concrete, in grado di garantire una pianificazione efficace degli investimenti. Una possibile soluzione, secondo il report, consiste nella realizzazione di isole energetiche indipendenti dedicate esclusivamente ai data center: una scelta che può migliorare la sicurezza energetica, ridurre la competizione con altri settori e garantire un approvvigionamento stabile. Ma che dovrà necessariamente tenere conto del fatto che il suolo non è infinito va utilizzato con parsimonia.
Tra le varie proposte dello studio c’è anche la creazione di un “Net Zero Digital Energy Hub”. Si tratta di un modello integrato di pianificazione territoriale capace di concentrare gli investimenti nelle infrastrutture IT ed energetiche. Il Net Zero Digital Hub promuoverà un modello integrato di pianificazione territoriale che utilizzi risorse diversificate, come idrogeno, biometano e tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2, capaci di garantire tempi certi e minimizzare l’impatto ambientale. Caratteristica importante, che potrebbe costituire un’efficace risposta alle preoccupazioni evidenziate anche dal nascente comitato “No data center”, critico rispetto ai crescenti consumi di energia e acqua richiesti da queste infrastrutture.
InnovazionePA è una iniziativa Soiel International, dal 1980 punto d’informazione e incontro per chi progetta, realizza e gestisce l’innovazione.
Tra le altre iniziative editoriali di Soiel:
Soiel International Srl
Via Martiri Oscuri 3, 20125 Milano
Tel. +39 0226148855
Fax +39 02827181390
Email: info@soiel.it
CCIAA Milano REA n. 931532 Codice fiscale, Partita IVA n. 02731980153